LA TV TRASMETTE
Alba La Mantia - Alla finestra - acquerello
Nelle narici odore
di polvere bagnata da sparute gocce di estive nuvole strizzate a
fatica.
Umida cappa di
scirocco immaturo, non è ancora tempesta, il sole incappucciato
di polvere.
In cucina affetta
una smunta carota. Pensa alla dieta: 30 gocce d'olio, 30 grammi di
pane. Tra un mese perderò un altro chilo!
Come sempre è la
voce della tv l'unica compagnia a quell'ora. Pensa a lui che starà
mangiando il suo panino preparato in casa. Son tempi grami. Lei
carota e formaggio a casa. Lui panino imbottito preparato alle 5 del
mattino in cucina.
Lo mangerà
nell'ufficio deserto.
La tv emette con
voce uguale e senza accenti, senza emozione la notizia:
-uccide la moglie e
i figli, ha confessato-
Con calma gira
appena lo sguardo verso lo schermo. L'assassino è lì, in una foto
recente, sorride.Pensa: com'è
giovane!
La carota molliccia
oppone resistenza alla lama sorda senza filo. Anche la carota sente
lo scirocco?
La tv racconta
l'orrore, sembra di sentirle quelle urla, anzi, le sente. Sì, le
sente!
Appoggia la carota
sul tagliere e si accosta alla porta d'ingresso, dalla tromba delle
scale l'eco delle urla, un bimbo piange disperato, la tv continua a
raccontare...
Torna in cucina, la
tv continua, adesso mostrano un giocattolo giallo in giardino che non
ha più un bimbo da far giocare.
E' triste.
Le urla continuano,
loro, i vicini di casa, litigano: sono belli, giovani, si muovono con
grazia e leggerezza e il loro bimbo è bellissimo, sembra che siano
stati creati per essere ammirati. Urlano adesso.
Bascula tra il
lavello e il balcone. Tende l'orecchio, ansia. Che fare?
Le urla aumentano, tonfi di indefiniti oggetti che puniscono mura e pavimenti. Scontate porte sbattute, eterne ante di solite anonime cucine schiantate a forza. Prevedibile. Nella norma rassicurante di una lite domestica.
La tv continua il
racconto su un altro canale, ancora più dettagli.
Torna al
balcone, in colpa, si sente quasi una presenza inopportuna, ascolta e sente le sommesse scuse di lui e lei che urla sempre più forte. Il bimbo
sempre più disperato e loro insieme che urlano al bimbo di tacere!!
I ricordi ad un tratto si fanno vividi, presenti, reali, in 3D: altre urla, altri bimbi, altra casa, sangue e lacrime, sudore e disperazione...voglia di morire e lasciarsi uccidere!!! Basta....basta....
Una vita fa,
un'altra vita, lontana passata ma sempre pronta a saltarle addosso, toglierle il fiato, mozzarle il respiro e avvilupparla come una
coltre nera senza forma, pesante di dolore.
Pensa: io non sono mai
stata in tv...
Torna alla sua
carota. Sul telecomando
preme il pulsante del mute, ascolta ancora, qualcuno esce di casa e
rientra forse pentito, forse con ancora qualcosa di puntualizzare con altre urla, lei continua ad urlare, lui adesso tace...
La tv continua con
altri delitti in famiglia...una nonna.
Cambia canale e alza
il volume, mette l'olio e il sale alla sua carota affettata con
coscienza, mette il piatto su un tovagliolo a fiori ben stirato e steso sul
tavolo con precisione. Allinea forchetta coltello tovagliolo di carta e
bicchiere azzurro, con armoniche distanze geometriche. La bottiglia dell'acqua con accanto la pillola da
prendere, pronta, lì per non dimenticarla. 30 gr. di pane, una
fettina di formaggio, una pesca gialla e rossa già lavata.
Un ultimo ascolto
fugace... i vicini adesso discutono!
Tutto è nella
norma, tutto è al suo posto, non sente più il pianto del bimbo e il suo cuore
non ha più paura di ascoltare.
Si siede, la
forchetta affonda su due fettine impilate della flaccida carota, le
porta alla bocca, guarda lo schermo: immagini di guerra in qualche
parte del mondo. Lontano.
Un ultimo pensiero a
quella giovane sposa mostrata sullo schermo col suo abito bianco che il suo giovane
marito ha ucciso, un ultimo pensiero a qui bimbi che non ci sono più.
Distrattamente
pensa: non sono io in tv, nemmeno questa volta. E non sono più io
la giovane e bella sposa e i miei figli non sono più bimbi, ma adulti che
hanno già ereditato il loro dolore. Non grati.
Sono ricordi
un'altra vita, un'altra casa, altri bimbi, altro luogo e... un altro
uomo!!
Torna a pensare alla
sua dieta insipida ma necessaria, a lui che avrà già mangiato il suo panino
e tra pochi minuti la chiamerà e le chiederà con ansia e
precipitazione:
- hai preso la
pillola?
- si
- sicuro?
- ti dico di si!
- tutto bene a casa?
- tutto come al
solito caro!
- bene, ci vediamo
alle 16, un bacio amore mio...
- un bacio tesoro,
ti aspetto!
Pensa: domani
cucinerò zucchine trifolate, e in tv trasmettono un finto processo...
Alba La Mantia
2 commenti:
Intenso e toccante. E' come rivivere una realtà che sta diventando tragicamente scontata e fin troppo abitudinaria. La forza di non accettare giustificando a testa bassa gesti distorti che ben poco hanno a che fare con il "calore domestico". Credo che l'atto d'amore più grande di una madre, che so condividiamo, è quello di proteggere i propri figli, ovvero le nuove generazioni, dall'assistere a sopprusi e violenze fisiche e psicologiche di ogni tipo che ingenuamente potrebbero travisare come "gesti d'affetto familiare"...
Ti abbraccio forte Alba.
Giada Romano
Grazie Giada per aver compreso l'essenza del racconto. Dimostri ancora una volta la sensibilità che contraddistingue le tue bellissime opere. Grazie a te e al tuo impegno!!
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